Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia? Ecco quale bere
Le differenze tra l’acqua del rubinetto e l’acqua in bottiglia
Cosa usate per dissetarvi, l’acqua del rubinetto o l’acqua in bottiglia? Quale è meglio bere? Per dare una risposta corretta e definitiva a queste domande, abbiamo deciso di incontrare il professor Matteo Vitali del dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma, ovvero uno dei massimi esperti in materia.
La domanda attorno alla quale si è svolta l’intervista è stata proprio questa: è meglio bere l’acqua del rubinetto o l’acqua minerale della bottiglia? La risposta del professore è stata abbastanza chiara ma è importante fare una premessa: ovvero, possono essere bevute entrambe, ma è bene tenere conto che si tratta di due prodotti totalmente diversi.
Acqua minerale vs acqua del rubinetto: differenze
1. Provenienza
Le acque minerali sono prodotte esclusivamente per essere bevute e originano da una falda di acqua profonda protetta, che mantiene nel tempo le sue caratteristiche.
L’acqua potabile invece, cioè quella che sgorga dai nostri rubinetti, ha un’origine che la normativa definisce qualsiasi, può essere prelevata da acque, fiumi laghi, da falde profonde, in alcune zone può essere necessario addirittura desalinizzarle; ma come fa questa acqua ambientale a diventare acqua potabile? Subisce dei trattamenti più o meno intensi in base alle caratteristiche dell’acqua di origine, per essere trasformata in acqua potabile e solo a trasformazione completa, viene immessa nelle tubature e arriva nelle nostre case.
2. Uso e consumo
Anche gli usi sono completamente diversi, perché l’acqua minerale è prodotta e imbottigliata per essere distribuita sul mercato per essere utilizzata solo con lo scopo di essere bevuta; l’acqua che arriva nelle nostre case, invece, viene utilizzata per un massimo di due litri come alimento, una parte viene bevuta e un’altra incorporata negli alimenti. La grandissima parte è invece utilizzata per gli usi civili: lavare i denti, fare la doccia, lavare piatti, biancheria, pulire per terra, e così via.
In pratica, per un totale di 250 litri di acqua del rubinetto consumata da un cittadino medio, 248 sono destinati ad un uso non potabile. Un consumo talmente elevato da costituire un vero e proprio problema ambientale, perché noi preleviamo dall’ambiente un’acqua ambientale, la trattiamo con dei costi molto elevati, la utilizziamo nelle nostre case e utilizzandola la sporchiamo, così questa acqua sporca deve essere ripulita dagli impianti di depurazione con un altro grosso impegno economico, e reimmessa nell’ambiente.
Quanto più acqua consumiamo noi, tanto più affatichiamo questo circolo naturale dell’acqua e tanto più questa si sporcherà, e tanto più sarà sporca questa acqua, tanto più dovranno essere intensi i trattamenti per purificarla.
3. Sicurezza
Un’ulteriore differenza tra acqua del rubinetto potabile e acqua minerale in bottiglia, è che le acque potabili portano con loro i residui dei trattamenti di potabilizzazione; tante volte, infatti, vi sarà capitato di sentire odore di cloro poiché per mantenere pulita l’acqua si aggiunge del disinfettante all’origine.
È quindi più sicura l’acqua minerale?
Dal punto di vista della sicurezza, se i residui all’interno dell’acqua potabile sono entro la norma, entrambe sono sicure.
Le acque minerali non presentano alcun residuo, poiché non possono subire alcun trattamento, se non la rimozione di alcuni elementi instabili, ma anche queste possono presentare alcune problematiche legate per esempio all’imbottigliamento in plastica, ma solo se la conservazione viene effettuata in maniera non corretta. La plastica infatti può cedere dei piccoli quantitativi di materia all’acqua, alterandone le caratteristiche e peggiorando la qualità dell’acqua.
4. Composizione dell’acqua
Dal punto di vista della sicurezza possiamo considerarle come detto prima equivalenti, però dobbiamo considerare che quando assumiamo acqua, assumiamo anche
i minerali disciolti all’interno, che possono essere molto importanti dal punto di vista nutrizionale. Normalmente i principali elementi presenti sono calcio, magnesio, fluoruro, solfati, bicarbonati e in piccole tracce anche iodio. Conoscere la composizione dell’acqua può essere utile per orientare le scelte del consumatore verso l’acqua che faccia al caso suo, non solo per gusto.
È possibile conoscere la composizione dell’acqua del rubinetto? Questa non è nota a tutti, ma l’ente gestore dell’acquedotto fa analisi periodiche e continue e pertanto conosce la composizione. In molti casi sul sito dell’ente è pubblicata la composizione dell’acqua, in altri casi comunque la si può richiedere direttamente all’ente.
Per quanto riguarda le acque minerali la composizione è riportata sull’etichetta.
Acqua del rubinetto e acqua in bottiglia: attenzione ai filtri
Riguardo i filtri che si possono installare direttamente nel rubinetto di casa, ne esistono di diversi tipi: alcuni levano calcio e magnesio dalle acque, quindi ne diminuiscono la durezza, tuttavia scambiano questi ioni con altri come il sodio; altri sono impianti a osmosi che quindi eliminano tutti i sali e altri ancora sono solamente dei miglioratori organolettici. Per quanto riguarda i primi due tipi il professor Vitali non esprime un parere positivo, perché questi filtri eliminano i sali minerali, facendo credere al consumatore che questi facciano male o creino il calcare.
Il calcare è una roccia, non esiste all’interno dell’acqua, ma esiste solo il calcio, un elemento che fa molto bene se assunto con l’acqua, poiché così è molto disponibile. Si arriva così all’assurdo di spronare ad acquistare yogurt e bevande addizionati in calcio e poi sono invitati a togliere questi sali minerali dall’acqua gratis. Il parere finale del professore è quindi che se nella propria zona l’acqua del rubinetto è buona, è meglio berla proprio così com’è.
Guarda il video che spiega come bere durante l’allenamento sportivo.