Insalate confezionate: pro e contro
Quali sono i pro e i contro di mangiare le insalate confezionate
Il tempo che abbiamo a disposizione per preparare piatti succulenti ed elaborati è sempre meno e per questo spesso ripieghiamo su cibi e insalate confezionate. Ecco perché in questo articolo abbiamo deciso di spiegarvi quali sono i pro e i contro delle insalate confezionate dette anche “insalate quarta gamma”.
L’insalata quarta gamma, infatti, è proprio l’insalata già tagliata, lavata, asciugata e confezionata il cui prezzo, spesso, è oltre 10 volte quello dell’insalata fresca.
All’acqua di lavaggio sono in genere aggiunte sostanze acidificanti e antiossidanti (soprattutto acido citrico e acido ascorbico) per prevenire l’imbrunimento. In breve, l’insalata tagliata e confezionata è più cara, trattata con additivi e meno sostenibile, anche per la presenza del packaging, sempre di plastica.
Inoltre, se le insalate confezionate provengono da agricoltura convenzionale (e non da lotta integrata o da agricoltura biologica), hanno subito in campo, almeno quattro trattamenti, due di insetticidi e due di fungicidi.
La soluzione ottimale è sicuramente quella di comprare insalata fresca non confezionata, magari al mercato o meglio ancora dal contadino, che l’ha coltivata e che può darci indicazioni utili su come impiegarla.
Evitate assolutamente l’insalata che proviene da agricoltura convenzionale. Potreste fare addirittura di più, provando a coltivarla sul balcone o nell’orto, prestando ovviamente attenzione ai semi che acquistate. Ha tutto un altro sapore, non ha bisogno di plastica e ha un impatto ambientale bassissimo.
Contributo a cura di Slow Food http://www.slowfood.it/