Quali sono i vaccini obbligatori? La lista definitiva
Ecco quali sono i vaccini obbligatori per l’infanzia
Che siate genitori o no, dopo l’approvazione della nuova legge sui vaccini a luglio 2017, vi sarete chiesti anche voi quali sono i vaccini obbligatori e quali invece quelli solo consigliati.
La polemica attorno alle vaccinazioni è molto ampia e spesso le informazioni che circolano sono sempre meno veritiere e sempre più fallaci: ciò che non è chiaro per esempio, è la tipologia e il numero di vaccini che adesso i genitori devono provvedere a far somministrare ai loro figli nei primi anni di vita.
Ecco perché abbiamo deciso di spiegarvi quali sono i vaccini obbligatori per i bambini nella fascia d’età 0-16 anni:
- Antipoliomielitica: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e un richiamo a 6 anni
- Antidifterica: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e un richiamo a 6 anni
- Antitetanica: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e un richiamo a 6 anni
- Antipertosse: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e un richiamo a 6 anni
- Antiepatite B: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita
- Anti Haemophilusinfluenzae tipo B: ha un ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita
- Antimorbillo: prevede la somministrazione della prima dose nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni
- Antiparotite: prevede la somministrazione della prima dose nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni
- Antirosolia: prevede la somministrazione della prima dose nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni
- Antivaricella: prevede la somministrazione della prima dose nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni
Quando fare i vaccini obbligatori
In genere, è bene che durante il primo anno di vita il bambino inizi il suo processo di immunizzazione dei confronti di difterite, poliomielite, pertosse e tetano. Per l’anti-epatite B e l’Haemophilus influenzae di tipo B si esegue il vaccino esavalente ovvero somministrato in tre volte (e in tre rispettive dosi) al terzo, al quinto e al dodicesimo mese di vita del piccolo.
Al secondo anni di vita i vaccini obbligatori sono quelli contro il morbillo, contro la rosolia, varicelle e parotite mentre all’inizio della scuola elementare ovvero quando i piccoli avranno raggiunto i 5-6 anni d’età, sarà necessario fare il richiamo ai vaccini per il tetano, poliomielite, pertosse e difterite. Un ulteriore richiamo sarà fatto in età adolescenziale.
Anche per morbillo, parotite, rosolia e varicella è prevista la seconda dose a 5-6 anni di età.
Reazioni più comuni ai vaccini obbligatori
Le reazioni avverse più comuni riscontrate dopo l’inoculazione dei vaccini possono essere:
- febbre > 37,7 gradi
- arrossamento, gonfiore, irritazione nel sito d’iniezione
- stanchezza
- irritabilità
- rush cutaneo
Questa elencata è comunque una sintomatologia che generalmente si risolve nell’arco di pochi giorni.
Vaccini obbligatori: sfatiamo i miti
Purtroppo molte sono le notizie false che riguardano i vaccini, come:
- I vaccini possono indebolire il sistema immunitario e provocare malattie autoimmuni: FALSO!
Non è così, perché la nostra capacità di risposta agli antigeni si sviluppa prima della nascita e il sistema immunitario di un neonato è in grado di combattere migliaia di antigeni ogni giorno, molti di più rispetto a quelli contenuti in un vaccino.
- I vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose come il Mercurio: FALSO!
Nessun vaccino commercializzato in Europa contiene derivati del Mercurio.
Quali sono i vaccini obbligatori: i reali benefici
Invece è vero che la riduzione della copertura vaccinale nel nostro Paese ha provocato la recrudescenza di malattie come il Morbillo e potrebbe favorire il ritorno di patologie molto gravi come la Difterite e la Poliomielite.
Inoltre, bisogna ricordare che la sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante sorveglianza sui possibili effetti collaterali e da studi di sicurezza effettuati sia prima che dopo l’immissione in commercio. Infine, non dimentichiamo che contrarre la malattia impegna le difese immunitarie molto più del vaccino corrispondente.