Come curare le ragadi al seno dopo l’allattamento
Cosa sono, come prevenire e come curare le ragadi al seno
Oggi parliamo di come curare le ragadi al seno, ovvero lesioni del capezzolo che possono verificarsi nei primi giorni dell’allattamento.
Sapere come curare le ragadi al seno sarà molto utile perché queste sono particolarmente fastidiose e dolorose; le ragadi comunque, non sono da considerare come una complicanza dell’allattamento, in quanto non sempre si verificano.
La causa della comparsa delle ragadi al seno, infatti, è riconducibile agli eccessivi sfregamenti e movimenti ai quali viene sottoposto il capezzolo durante la poppata quando la suzione non avviene come dovrebbe, interessando cioè l’intera area del capezzolo.
Come prevenire le ragadi al seno
Le ragadi pertanto sono prevenibili con il corretto attaccamento del bambino al seno.
Inoltre, qualora dovessero comparire piccole tracce di sangue non bisogna assolutamente sospendere l’allattamento, ma va mantenuta la regolare frequenza per evitare l’ingorgo mammario che complicherebbe ulteriormente la situazione.
Cinque consigli utili per prevenire le ragadi dopo l’allattamento
In queste circostanze è bene anzitutto:
- mantenere il seno a contatto con fibre naturali e se possibile esporlo all’aria per favorire la cicatrizzazione
- evitare l’utilizzo di coppette assorbi-latte che potrebbero in questo caso, portare alla crescita di funghi e batteri.
- frizionare il capezzolo con qualche goccia di colostro o del proprio latte, alla fine di ogni poppata.
- di grande aiuto sono i para-capezzoli in argento, poiché gli ioni argento favoriscono la cicatrizzazione.
- in omeopatia invece possono essere un valido sussidio pomata e granuli di phitolacca, per favorire il riassorbimento dell’essudato.
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