Prodotti fitoterapici e farmaci: ecco come integrarli
Come assumere i prodotti fitoterapici naturali e i farmaci
I prodotti fitoterapici seppur naturali hanno bisogno di essere integrati in modo intelligente l’unico modo per farlo è conoscerli. Bisogna stare attenti al naturale perché non sempre fa bene: i più potenti veleni derivano dal mondo vegetale!
Quando assumiamo un integratore o i prodotti fitoterapici in genere che quindi contengono estratti vegetali, dobbiamo considerare il nostro stato di salute ed eventuali farmaci che assumiamo, in quanto ogni pianta o suo derivato è costituito da un insieme di sostanze chimiche come ad esempio: Alcaloidi, Fenoli, Polisaccaridi, Glucosidi ed altre che possono interferire e dare delle reazioni indesiderate.
Incompatibilità chimico-fisiche, reazioni allergiche, effetti tossici, fotosensibilizzazioni per non parlare di vere e proprie interazione farmacologiche sono solo alcune delle controindicazioni che potrebbero scaturire da un’assunzione non consapevole di prodotti fitoterapici.
Alcuni esempi di prodotti fitoterapici da usare con accortezza
Le FIBRE, valide per chi soffre di stitichezza, riducono l’assorbimento dei farmaci quindi è bene valutarne l’uso, soprattutto durante terapie importanti come quella con anticoagulanti o con ipoglicemizzanti orali.
La stitichezza è una problematica molto diffusa, ma se si stanno assumendo LASSATIVI ANTRACHINONI (Senna, Frangula, Rabarbaro, Aloe) contemporaneamente a farmaci come i Digitalici o i Diuretici è possibile andare in Ipopotassiemia, ovvero l’abbassamento del Potassio, e avere importanti conseguenze a livello neuromuscolare.
È preferibile non assumere la LIQUIRIZIA se si stanno assumendo Cortisonici, Digitalici o Diuretici perché il rischio è quello di veder aumentare la Pressione Arteriosa.
Attenzione all’IPERICO o Erba di S Giovanni, se si è in terapia ormonale o si stanno assumendo farmaci a base di Teofillina e Digitale, in quanto rende meno disponibili i Farmaci; così come se si utilizzano Anticoagulanti orali, STOP all’AGLIO, no GINKO BILOBA o ANGELICA, perché possono aumentare l’INR (Internatinal Normalized Ratio) del paziente, un indice importante e necessario per il monitoraggio della fluidità del sangue, se non si sta attenti si può arrivare anche ad avere emorragie cerebrali.
Per gli uomini che assumono Antidepressivi triciclici, caffeina, tiroxina o sinefrina, quest’ultima contenuta nel tè verde, meglio evitare la YOHIMBINA, per il rischio di ipertensione, tachicardie o cardiopatie ischemiche.
No al PEPERONCINO con i farmaci a base di TEOFILLINA, si aumenta la biodisponibilità del farmaco; e sempre NO al BIANCOSPINO quando si usano Antidiabetici orali perché anche qui si può aumentare l’efficacia del farmaco.
E che dire dell’ESCOLZIA con gli psicofarmaci o gli antiaritmici? Ne potenzia l’azione!
PROPOLI e BIOFLAVONOIDI in Gravidanza non vanno assunti, per evitare il rischio di contrazioni uterine.
Con quanto detto non voglio demonizzare i prodotti fitoterapici che spesso risolvono egregiamente diverse problematiche, ma invito, prima di acquistare un prodotto di questo tipo, a riferire al Medico o al Farmacista tutti i farmaci che si stanno assumendo, perché il consiglio possa essere utile e non dannoso.
Dott.ssa Giuseppina Marrapodi