Sintomi della gastroenterite: come riconoscerla
Origini, tipologie e sintomi della gastroenterite
Conoscerei sintomi della gastroenterite è importante perché potrebbe aiutarvi a prenderla in tempo. Le gastroenteriti infettive, nello specifico, sono delle infezioni frequenti: si stima che nel mondo ci siano un miliardo di casi l’anno con cinque milioni di morti, soprattutto nei paesi a clima caldo ed in via di sviluppo.
Da cosa dipende la gastroenterite? I microrganismi patogeni responsabili vanno a localizzarsi a livello di stomaco ed intestino tenue, ma comunque tutte le gastroenteriti hanno un quadro clinico abbastanza simile, qualunque sia l’agente patogeno alla base.
I sintomi principali della gastroenterite sono in genere la nausea, il vomito, la diarrea, i dolori addominali, ed eventualmente la febbre, e non è raro che capitino forme di disidratazione (in ogni caso da non sottovalutare).
L’infezione è ubiquitaria e nelle zone a clima temperato può presentare una certa stagionalità: più frequenti d’inverno le infezioni virali da Rotavirus per i bambini sotto i 5 anni e Norovirus per i bambini più grandi e gli adulti; mentre nella stagione estiva, in un clima temperato, è più facile avere infezioni da batteri come lo Stafilococcus Aureus, l’Escherichia Coli o la Salmonella.
Sintomi della gastroenterite e infezione batterica
- DIARREA: fino a 15/20 scariche al giorno, le feci possono essere di diversa consistenza (poltacee- liquide o acquose) in relazione ai microrganismi.
- VOMITO: è maggiormente legato alle forme di natura virale.
- FEBBRE: si ha sia nelle forme virali che batteriche, assente in caso di infezione da tossina
- DOLORI ADDOMINALI CRAMPIFORMI: si placano dopo la scarica diarroica.
Tra questi, la diarrea è il sintomo cardine della gastroenterite, che è indice di infezione. L’analisi delle feci, infatti, è importantissima perché permette di risalire al microrganismo patogeno responsabile: se l’infezione è di natura batterica, la tossina va ad agire sulla parte inferiore dei villi intestinali, le cripte, parte deputata all’attività secretoria di liquidi, stimolando in maniera esponenziale la secrezione di acqua, che si riversa nel lume intestinale e producendo una diarrea senza presenza di pus o sangue.
Gastroenterite da infezione virale
Nel caso di infezioni virali, invece, l’infiammazione si ha soprattutto a livello della parte alta dei villi, nell’orletto a spazzola, dove si trovano le disaccaridasi, che scindono gli zuccheri. L’infiammazione altera la permeabilità della mucosa, così nel lume intestinale avremo grande quantità di zuccheri che richiamano grande quantità di acqua.
In caso di altre infezioni saranno presenti nelle feci oltre ad una gran quantità di acqua, pus, muco, sangue e leucociti, in quanto il danno causato è a livello della mucosa. Esami come la coprocoltura e l’esame parassitologico possono chiarire il quadro clinico.
L’infezione si trasmette per via oro-fecale, per contatto con agenti contaminati, per via inalatoria, attraverso piccoli animali domestici, con l’assunzione di particolari alimenti. ll paziente anche dopo una settimana dal termine delle scariche continua ad eliminare il virus, pertanto è necessario mantenere un’accurata igiene dopo essere andato in bagno.
Non c’è immunizzazione con queste forme virali, per cui ricontrarre l’infezione è altamente probabile. L’incubazione da 36/48 ore, circa 1 settimana, diarrea, febbre non molto elevata, dolori addominali. Nelle forme virali non c’è terapia diretta, ma è necessaria una terapia di supporto e un’intensa idratazione.
Gastroenteriti da salmonella
Nelle infezioni da salmonella, le gastroenteriti più frequenti sono dovute ad alimenti e acqua contaminati, clima e condizioni igienico- sanitarie sono importanti per la trasmissione. Le salmonelle sono divise in due grandi famiglie: le maggiori, TIFO e PARATIFO A B C, a trasmissione interumana e oro-fecale e le minori, trasmesse dagli animali all’uomo, per via oro-fecale.
Hanno maggiore incidenza in estate, sono legate agli alimenti, con l’assunzione di creme, gelati, uova, latte e derivati, frutti di mare, pollami, frutta e verdure non ben lavate, verdure crude, in genere questo tipo di gastroenteriti non ha esordio febbrile.
Quando la Salmonella contamina un cibo non altera le proprietà organolettiche. Al contrario, però, la salmonella può infettare molti animali.
L’uso degli antiacidi e degli antibiotici facilita l’insorgenza della salmonella perché in questo caso si depaupera la parte buona del microbioma dell’intestino che non potrà difendermi dalla Salmonella. Pensate: in una persona servono, in genere, 10 milioni di batteri per contrarre la patologia ma se una persona fa uso di antiacidi ne bastano appena 1000.
La sintomatologia inizia dopo 36/72 h e dura anche per 1 settimana, il vomito regredisce prima della diarrea.
Sapere quali sono i rimedi per la gastroenterite poi, vi aiuterà a guarire più in fretta.
A cura della Dott.ssa Giusi Marrapodi